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giovedì 22 ottobre 2015

Parity Rate: nella giungla delle tariffe alberghiere

L'articolo di Sabato Colella è veramente interessante.
Riporto il link dove è possibile leggere per intero le motivazioni e le ragioni per cui una emendamento di questo tipo dovrebbe essere preso con le pinze.


Sabato fa riferimento anche all'antico rapporto con T.O. e agenzie di viaggio che converrebbe recuperare per fare fronte comune e offrire ai viaggiatori non solo la possibilità della giusta tariffa ma anche la possibilità di poter offrire servizi aggiuntivi come escursioni, trasferimenti, guide turistiche personali.
Il ritorno ad un marketing territoriale dove tutti gli attori socio-economici contribuiscono allo sviluppo economico locale è fondamentale per rendere appetibili località che troppo spesso rimangono in sordina.
La parity rate alla lunga potrebbe portare però delle conseguenze negative: quali?
la concorrenza e la battaglia dei prezzi potrebbe peggiorare gli introiti degli albergatori che presi a farsi battaglia con le OLTA (ON LINE TRAVEL AGENCY) potrebbero diminuire troppo le loro tariffe... chi ci guadagna? ci guadagnerebbe solo il cliente finale mietendo però vittime a livello internazionale.
Alla lunga infatti i margini si assottiglierebbero troppo provocando "una moria delle vacche".
Unico rimedio è fare fronte comune con tutto il comparto turistico, creando delle leggi ad hoc tese a stabilire i giusti confini da non valicare per non incorrere un un disagio economico dovuto ad una "finta" concorrenza.
Autorevoli economisti già in passato ci hanno messo in guardia dall'utilizzo sfrenato delle leggi sulla concorrenza, e il motivo è semplice: se tutti possono fare tutto, ci ritroviamo in una parabola discendente di bassa qualità legata a prezzi troppo bassi.
La ricerca e l'attuazione di una concorrenza sfrenata porta a situazioni paradossali, dove il macellaio si mette a vendere viaggi, e dove il contadino si mette a fare l'albergatore.
Bassa professionalità, mancanza di esperienza, ignoranza, la fanno da padrona in un mercato ormai saturo e senza regole precise, dove tutti si possono permettere di fare tutto in nome della "Concorrenza Perfetta". 
Ma la verità è che la concorrenza perfetta nel nostro mondo non può esistere per un motivo universale: nell'acquisto intervengono troppe variabili psico-sociali non misurabili e quindi non subito individuabili.

Hayek: “L’informazione in mano ai vari operatori presenti sul mercato è imperfetta”; quando si analizza la collettività, non si può definire l’informazione come data, acquisita, rigida, ma è necessario capire quanta e quale informazione hanno gli individui a loro disposizione; infatti, una comunità di individui che interagiscono non ha informazioni immutabili e informazioni sono anche le decisioni che gli altri individui prendono, influenzando in questo modo l’ambiente circostante (anche le imprese). 
L'argomento comunque rimane molto vasto e c'è veramente tanto da dover discutere.
Un inizio sicuramente sarebbe l'unione del fronte turistico.




lunedì 19 ottobre 2015

'O Surdato Nnammurato by enrico califano

Lo so sono un'esibizionista di merda....

ma amo la vita

amo divertirmi

ma soprattutto amo la mia bellissima Napoli..

e un napoletano doc la tiene nel cuore

dedicata a tutti quei napoletani che stanno

ripulendo Napoli da vecchie dicerie

e idee malsane...

Napoli sta risorgendo...

rispettate una delle città più antiche

più illustri e più belle del Mondo!








domenica 18 ottobre 2015

Il Tempo che ti uccide!

Ormai l’orologio non fa più Tic – Tac !
Il mondo è cambiato e c’è lo dice uno che di cambiamenti ne sa qualcosa: il Tempo!
Il tempo conosce vita morte e miracoli di tutti noi e di quelli prima di noi.
La percezione del tempo nei secoli è cambiata tantissimo e con l’avvento di alcuni animali prima  e delle tecnologie poi la percezione del tempo è totalmente cambiata.
Si è passati da frasi tipo “ hai tutto il tempo che vuoi” a frasi del tipo “ non ho mai tempo”.
Il passaggio è squisitamente psico-sociale ed è legato al cambiamento e al mutamento delle società umane.
Il tempo c’è sempre stato, esiste in natura: le quattro stagioni ne sono un esempio, anche se ad onor del vero sembra che il tempo delle 4 stagioni stia cedendo il passo a solo 2 uniche stagioni: inverno ed estate.
L’uomo ingenuo e non tecnologico aveva modulato il proprio tempo con quello della natura ed è da questo punto che la psiche umana ha cominciato a costruire la categoria del tempo “sociale”.
L’ingegno umano “non aveva più  tempo” per aspettare le 4 stagioni, così ha dovuto costruire un modo per intrappolarlo: INVENTARE .
Tenere la mente occupata per far trascorrere il tempo più velocemente… un passaggio che è durato secoli e secoli.
Si è passato dall’Uomo di neaderthal che non faceva un cazzo tutto il giorno al mega manger che  non ha tempo neanche per dire buongiorno  ai propri dipendenti!
Uno dei problemi principali della categoria “tempo” è  legato alla morale e all’etica: oggi il tempo per gli altri si è ridotto drasticamente.
 Ho ricercato la categoria tempo su Google ed è pazzesco quanto materiale gira intorno a questa parola: Proverbi, Aforismi, Frasi Celebri, Filosofi, Scrittori, Politici, Scienziati.
La nostra esistenza è impregnata della parola Tempo.
In ogni tempo e in ogni luogo della terra c’è stato qualcuno che ha detto la sua sul tempo.
Una delle frasi più celebri che  dal '700 ad oggi è sempre stata sulla bocca di tutti è:
IL TEMPO E' DENARO.. cit. di Benjamin Franklin rimasta nella storia.
In ogni secolo il tempo è stato modellato sulla struttura sociale di quel momento.
Il tempo è denaro è un cult... una delle frasi più utilizzate nel mondo capitalista e ci da proprio l'idea di come si siano sviluppate le società occidentali: comincia a nascere l'idea di un CAPITALE da accumulare il più velocemente possibile e nel minor tempo.
Soprattutto comincia a ben definirsi un nuovo concetto di società divisa per "classi": chi ha i soldi e decide del proprio tempo e chi invece per vivere può solo vendere il proprio tempo.
NOI, oggi siamo la conseguenza di una società che pensava di dominare il tempo.
Il tempo ha scandito e scandisce la vita di ognuno di noi, da quando nasciamo a quando moriamo.
Il tempo aiuta o uccide le persone. E’ il tempo che comanda tutto ciò che ci circonda e arbitrariamente noi lo utilizziamo come meglio ci conviene ma l’ultima voce in capitolo c’è l’avrà sempre lui e non noi.
In un tempo lontano l’uomo è stato amico del tempo per diventarne in questo nuovo secolo totalmente schiavo!
Procedendo in questo modo arriveremo ad una società il cui vero obiettivo non sarà più l’accumulo di ricchezze ma l’accumulo di tempo utile per vivere.

 Riferimento molto significativo è un film uscito qualche anno fa  INTIME che racconta la vita delle persone regolata da un orologio impiantato sul braccio con uno specifico tempo di vita: un conto alla rovescia in un’esistenza dove tutto ciò che si fa va pagato “col tempo”.
Quello che possiamo e dobbiamo fare è capire che essere schiavi del tempo non porterà nulla di buono anzi è proprio il contrario: riuscire a gestire e ad organizzare il proprio tempo rende le persone più serene, più efficienti e più attente ai rapporti sociali.

"Nessun giorno sia da te vissuto inutilmente" (cit.)